Scontro senza precedenti via social a poco più da una settimana dal voto

A poco più di una settimana dalle elezioni amministrative, fissate per il 12 giugno, ad Avola, in provincia di Siracusa, si sta innescando uno scontro senza precedenti tra alcuni candidati a sindaco, candidati al consiglio e sostenitori, nei confronti dell’attuale amministrazione uscente, il dimissionario sindaco Cannata e la candidata a sindaco on. avv. Rossana Cannata.

La Premessa

Come abbiamo avuto modo di scrivere in precedenza, l’attuale amministrazione uscente si è sgretolata poco più di tre mesi fa perdendo così: da una parte l’appoggio di consiglieri di maggioranza e partiti che la sostenevano, mentre dall’altra ha conquistato l’appoggio di alcuni consiglieri che stavano all’opposizione e dei loro partiti.

In altre parole, per farla breve, la coalizione che ha appoggiato per due mandati il sindaco dott. Giovanni Luca Cannata ha deciso di appoggiare chi il candidato a Sindaco avv. Campisi Antonino, noto penalista, e chi l’imprenditore Loreto Corrado.

Nonostante la nostra richiesta pubblica di concederci un dibattito pubblico, i candidati a sindaco non hanno risposto, ma questo è l’ultimo dei problemi di quello che dovrebbe essere il “pluralismo dell’informazione”, in quanto alcuni giorni fa in una video diretta una persona conosciuta ha ammesso ciò che già anni fa noi scrivevamo per ottenere delle risposte, non certo denunce.

Tra menzogne e verità

Mentre il tema della giustizia è di competenza delle forze dell’ordine e della magistratura, per quel che ci riguarda (pseudo o meno) ci sembra che in molti conoscano delle verità e a supporto sembra anche abbiano delle prove.

Al di là dei programmi che ogni candidato a sindaco ha realizzato, l’impressione è che le denunce pubbliche o misfatti sembrano riprendere questioni già da noi aperte, ma non si sa perché oscurate e censurate.

L’ipotesi più accreditata è che in questi anni ci sia stata una paura o accondiscendenza a non toccare certe dinamiche che riguardano tutti i cittadini che proprio giorno 12 Giugno saranno chiamati al voto.

Rimarrà un mistero del burattino o burattinai che hanno tenuto il filo dei silenzi.

Il video accusa

Abbiamo parlato inizialmente di un video postato su Facebook, la persona che lo ha postato pubblicamente è il sig. Mariano Ferro, conosciuto in sia in Italia che all’estero in quanto leader del Movimento dei Forconi.

E’ il 28 maggio e Ferro, a riscontro del dibattito-confronto tra candidati a sindaco avvenuto in una nota testata giornalistica, pubblica un post dal titolo “ A proposito di Supercazzole”; durante il video lo stesso Ferro evidenzia un discorso tenuto dal dimissionario sindaco dott. Giovanni Luca Cannata.

Ma vi invito a guardarlo e se desiderate (come è giusto che sia), potete scriverci per dire la vostra.

Turismo e realizzazione di opere

Dieci anni, due elezioni amministrative e comizi vari da sindaco e avversari che hanno messo al centro dell’economia di Avola il “Turismo”, questa è l’unica alternativa per sfamare un’intera cittadina, mentre la laboriosità di tutti i siciliani (permetteteci) che fine avrebbe fatto?

Di certo sono importanti “turismo e opere”, ma per entrambe bisogna partecipare ai cosiddetti PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), ma c’è di più.

Grazie alla nota testata giornalistica PalermoToday, abbiamo appreso che il PNRR riguarda tanto altro:

I progetti dovranno riguardare edifici e insediamenti storici che siano testimonianze significative della storia delle popolazioni e delle comunità rurali, delle rispettive economie agricole tradizionali, dell’evoluzione del paesaggio. Si tratta di edifici rurali: manufatti destinati ad abitazione rurale o destinati ad attività funzionali all’agricoltura (mulini ad acqua o a vento, frantoi, masserie), che abbiano o abbiano avuto un rapporto diretto o comunque connesso con l’attività agricola circostante e che non siano stati irreversibilmente alterati nell’impianto tipologico originario, nelle caratteristiche architettonico-costruttive e nei materiali tradizionali impiegati; e ancora, strutture e opere rurali che connotano il legame organico con l’attività agricola di pertinenza (fienili, ricoveri, stalle, essiccatoi, forni, pozzi, recinzioni e sistemi di contenimento dei terrazzamenti, sistemi idraulici, fontane, abbeveratoi, ponti, muretti a secco e simili); inclusi anche elementi della cultura, religiosità, tradizione locale, cioè manufatti tipici della tradizione popolare e religiosa delle comunità rurali (cappelle, chiese rurali edicole votive, ecc.), dei mestieri della tradizione connessi alla vita delle comunità rurali. Non sono ammissibili le operazioni riguardanti beni localizzati nei centri abitati.

La misura prevista per ciascun intervento ha un tetto massimo di 150 mila euro con un finanziamento a fondo perduto dell’80 per cento che può essere elevato al 100 % nel caso di bene di interesse culturale. La procedura di selezione è “a sportello” fino ad esaurimento delle risorse, con una previsione di finanziare almeno 511 interventi.

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