C’è un tempo per ogni cosa, diceva Qoèlet, una frase facile da capire, ma non per tutti.
Dopo due mandati come sindaco di Avola, il dott. Luca Cannata sembra non darsi pace del fatto che il suo tempo, come primo cittadino, è terminato.

Questo è dato di fatto, è legge, e come tale (umilmente) un rappresentante del governo dovrebbe prenderne atto.
Mentre ad Avola ci troviamo in piena campagna elettorale, l’ex sindaco, che nel frattempo si è dimesso prima della fine del mandato, sta sferrando attacchi contro i due dei tre candidati a sindaco e le coalizioni che li sostengono.
Perché?
È noto ai più che nelle imminenti elezioni amministrative che si svolgeranno, l’ex sindaco insieme al fior fiore della politica siracusana hanno scelto di candidare a sindaco, pensate un pò, la sorella on. deputata ARS Rossana Cannata (membro della Commissione Antimafia ARS).
Non sappiamo al momento se la deputata Cannata ha dato le dimissioni dall’ARS.
Sono tante le domande che andrebbero poste in questo particolare momento, ma sembra che nessuno vuole farle.
I video
Nelle varie interviste e video girati sui propri canali social nessuno osa dire la sua sulla questione del Reparto di Ginecologia o sulla questione degli incendi, ma abbiamo scoperto che finalmente si parla di Avola Antica; sulla questione delle continue risse e delinquenza è sempre tabú; sul problema della mancanza dei parcheggi e delle bollette pazze della TARI ecc, non se ne parla.
All’on. Cannata vorremmo chiedere se nella Commissione Antimafia ARS sia passato il nome della nostra città. (Sarà lecito?)
Di certo e scontato, considerato che ormai è diventato un tormentone, c’è che sul turismo si gioca non solo l’economia e il futuro dei giovani, ma la salvezza della città, almeno questo è quanto si sta facendo intendere.
C’è stato un tempo ad Avola dove le elezioni amministrative coinvolgevano tutti: dagli agricoltori ai carpentieri, dai pescatori ai ristoratori, dagli studenti alle loro famiglie, erano tempi in cui si aveva più fiducia per il bene di tutti, quel tempo non esiste più.
Sui social i cittadini pongono quesiti e chiedono approfondimenti, ma purtroppo vengono attaccati e umiliati; chi esprimere la propria opinione è ridicolizzato e così via, questa è la nuova “democrazia” per alcuni.